L’uomo e la donna che vogliono vivere il loro battesimo devono andare verso le periferie, verso le periferie geografiche, le periferie culturali, le periferie esistenziali, devono andare con questa proposta evangelica... vivere in questa tensione, una tensione tra l'interiorità dell’incontro con Gesù che vi spinge verso fuori e pone tutto in questione, tra un andare e un tornare continuo.





MAGISTERO


La teologia del mate






di Katherine Infantine | Vino Nuovo 22 marzo 2013 

In Argentina con la tradizionale bevanda si spiega anche l'Eucaristia. Come racconta questo articolo tradotto dalla rivista «First Things»


Tra le tante cose nuove che l'elezione di Papa Francesco ci ha fatto scoprire in questi giorni c'è anche il mate, la bevanda che si cita sempre quando si parla di Argentina. Bevanda che - sorpendentemente - a Buenos Aires ha anche una sua teologia. Come racconta molto bene questo gustoso articolo che abbiamo tradotto dalla rivista cattolica americana First Things.


mate



Nel bel mezzo delle battaglie politiche, religiose, nazionali o personali, c'è una cosa che riunisce sempre tutti gli argentini: il mate.

Contrariamente a quanto avrete sentito dire, il mate non è un te verde. Sarebbe una definizione un po' rammollita. È sì una bevanda simile al te fatta con una yerba di colore verde, ma il mate è molto più robusto del te. Per gli argentini il mate è il cuore della vita.
Il mate lo bevono i vecchi e i giovani, i ricchi e i poveri, i peronisti e i radicali, i genitori e i figli, tra studenti quando studiano, in inverno e in estate... Dopo anni di conflitto la presidente argentina Cristina Kirchner ha omaggiato il nuovo Papa Francesco con un meraviglioso set per il mate - il «mate de la paz» - e il Papa le ha chiesto di fermarsi per un pranzo con la promessa dell'immancabile mate successivo.
«Un secolare protocollo vaticano vieta al Papa di essere visto consumare qualunque cosa che non sia l'Eucaristia» - ha osservato per l'occasione sul suo blog Rocco Palmo - ma questo non ha impedito a Francesco di farsi fotografare mentre beve il mate.
Un testo inviatomi da un amico sul mate dice così:
«Quando incontri qualcuno per la prima volta, si beve il mate. Se sei incerto chiedi: "Dolce o amaro?". E l'altro risponde: "Come lo prendi tu". Le fessure delle tastiere in Argentina sono diene di yerba. La yerba è l'unica cosa che si trova sempre, in ogni casa. Sempre. Con l'inflazione, con la fame, coi militari, con la democrazia, con qualsiasi tra le nostre eterne piaghe e maledizioni. E se un giorno hai finito la tua yerba, un vicino ne avrà e te la offrirà comunque. Perché la yerba non si nega a nessuno».
Chiunque io conosca in Argentina sottolinea sempre orgoglioso l'inclusività del mate. Nell'inno «Argentina Comparte el Mismo Pan» il mate è addirittura associato all'Eucaristia:
«Ci dicono che questa è la Chiesa:
come un grande fiume, lo scorrere gentile della speranza.
E che questa è l'Eucaristia:
come il mate, nessuno è escluso e ce n'è sempre abbastanza
».

C'è persino la Vergine del Buen Mate, riconosciuta da Giovanni Paolo II il 1° maggio 1993 quando dichiarò: «Imparto di cuore l'implorata Benedizione Apostolica sotto gli auspici di Nuestra Señora Gaucha del Mate." La preghiera speciale a Maria del Buen Mate le chiede: «Insegnaci a bere il mate... che il mate possa essere buona notizia, una canzone di amicizia e un modo per amare e per donare la vita».



Nessun commento:

Posta un commento