L’uomo e la donna che vogliono vivere il loro battesimo devono andare verso le periferie, verso le periferie geografiche, le periferie culturali, le periferie esistenziali, devono andare con questa proposta evangelica... vivere in questa tensione, una tensione tra l'interiorità dell’incontro con Gesù che vi spinge verso fuori e pone tutto in questione, tra un andare e un tornare continuo.





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CINA - Papa Francesco, il gelo di Pechino: "Auguri, ma sia più pratico dei predecessori"





Il governo cinese si unisce al coro di congratulazioni per la nomina del cardinale Bergoglio al soglio di Pietro, ma rilancia il suo stanco ritornello: tagliare i ponti con Taiwan e "non interferire negli affari interni". 


Pechino (AsiaNews) - Il governo cinese ha chiesto al nuovo papa di mantenere un atteggiamento "pratico e flessibile". Pechino si è unita alla comunità internazionale nelle congratulazioni dopo l'elezione del cardinale Bergoglio al soglio di Pietro, ma ha reiterato le sue eterne richieste al Vaticano: tagliare i rapporti diplomatici con Taiwan e non interferire "con la scusa della religione" negli affari interni al Paese. 
La portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying, ha dichiarato: "Speriamo che con la leadership del nuovo papa il Vaticano adotti un atteggiamento pratico e flessibile, che possa creare le condizioni per migliorare i rapporti fra Cina e Vaticano". Tuttavia, ha aggiunto subito dopo, "il nuovo papa deve tagliare i cosiddetti rapporti diplomatici con Taiwan riconoscendo il governo cinese come unico rappresentante legale di tutta la Cina e non deve interferire, con la scusa della religione, negli affari interni del Paese". 
Si tratta del perenne ritornello del governo cinese, che lo usa per giustificare la chiusura di ogni rapporto diplomatico con la Santa Sede. D'altra parte, Pechino considera le nomine dei vescovi "un affare interno" e quindi le usa come strumento per cercare di manipolare la vita della Chiesa locale. Al momento in Cina vivono circa 12 milioni di cattolici, per la maggior parte nella provincia settentrionale dell'Hebei. Il vescovo di Hong Kong, cardinale John Tong, è stato il primo cinese - residente nel Paese - a votare in un Conclave.

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