L’uomo e la donna che vogliono vivere il loro battesimo devono andare verso le periferie, verso le periferie geografiche, le periferie culturali, le periferie esistenziali, devono andare con questa proposta evangelica... vivere in questa tensione, una tensione tra l'interiorità dell’incontro con Gesù che vi spinge verso fuori e pone tutto in questione, tra un andare e un tornare continuo.





MAGISTERO


Dal continente cattolico il pastore degli ultimi



Lì vive il 40% dei fedeli di tutto il mondo

ANDRES BELTRAMO ALVAREZCITTÀ DEL VATICANO

È arrivato il momento dell’America Latina. Una Chiesa vivace, con tante luci e ombre, che deve affrontare l’urto dei gruppi evangelici e pentecostali e che, dal 2006, vive in uno stato di missione permanente dopo il vertice di vescovi di Aparecida in Brasile. Da questa regione proviene Francesco I, l’argentino Jorge Mario Bergoglio, un sacerdote di provincia che è arrivato alla cattedra di Pietro.


Un uomo umile, che non ama parlare con la stampa, che preferisce viaggiare in autobus o treno. Un pastore della gente, capace di chiedere la benedizione del popolo prima di darla lui stesso ai fedeli, come ha fatto nella prima apparizione nella Loggia Centrale della Basilica di San Pietro ieri sera.

In America Latina vive più del quaranta per cento dei fedeli cattolici di tutto il mondo. Quasi 500 milioni di fedeli con una lingua comune: lo spagnolo. Una regione con una cattolicesimo composto da «diverse anime» e con tanti problemi in comune. Una regione colpita dal narcotraffico, dall’aumento dell’insicurezza pubblica, dalla corruzione e dall’analfabetismo.

Ma, allo stesso tempo, con tantissime potenzialità. Con una gioventù dinamica, che crede ancora in valori quali la famiglia, l’amicizia e la solidarietà. Con un tasso di natalità molto superiore a quello europeo e con una religiosità semplice ma profonda.

L’Argentina non sta vivendo un momento di forza spirituale. A Buenos Aires e nella zona metropolitana del paese, le chiese sono quasi sempre tutte vuote. La fede resiste tra le persone più anziane, le famiglie e cresce tra i poveri.

Lì dov’e nato il movimento dei «curas villeros», i preti delle «favelas», coloro che hanno combattuto i venditori di «paco» (gli scarti della produzione della cocaina). Un prodotto che costa poco e devasta il cervello dei ragazzini, li condanna così all’imbecillità in tempi brevissimi.



La Stampa Vatican Insider


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